Il tema della sostenibilità, intesa dal punto di vista economico, ambientale e sociale, è sempre più attuale e affinché un sistema possa definirsi sostenibile, la generazione presente deve soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Per raggiungere questo equilibrio è necessario un cambiamento radicale, a partire dall’approccio della popolazione verso un pianeta che si sta evolvendo. Parallelamente stanno cambiando anche le abitudini dei cittadini, a partire dall’utilizzo e consumo dell’acqua, sia a casa che fuori, ed è lo stesso consumatore ad essersi reso conto che i modelli di consumo attuali sono ormai insostenibili e c’è bisogno di una vera e propria rivoluzione.
Da questa premessa è nato un evento digitale all’insegna della sostenibilità, trasmesso ieri in diretta streaming da Sonia Factory, esclusiva location della chef Sonia Peronaci che ha sposato il progetto Acqua Alma installando all’interno del suo spazio due impianti professionali per l’erogazione di acqua mircofiltrata. Il webinar è stato un’occasione di confronto e dialogo tra Acqua Alma (brand del Gruppo Celli), Federica Brignone e The European House – Ambrosetti sulle nuove visioni e strategie per un consumo più consapevole della risorsa acqua: per riequilibrare un modello insostenibile e sbilanciato è necessario un cambio di paradigma che sfrutti l’innovazione tecnologica e sistemi di erogazione in grado di creare vere e proprie esperienze di consumo alternative, più appaganti e allo stesso tempo sostenibili.
Obiettivo del webinar è stato presentare Acqua Alma Green Family, la nuova offerta di Acqua Alma destinata a cambiare i consumi di acqua di milioni di famiglie. Una soluzione che consente di avere un’acqua buona e sicura, comodamente a casa, sempre disponibile, che fa bene all’ambiente. La praticità di un erogatore professionale che dispensa diverse tipologie di acqua microfiltrata (naturale, frizzante, fredda, temperatura ambiente) e che, grazie ai filtri a carbone attivo, ne migliora le caratteristiche organolettiche, tra cui il gusto, lasciando pressoché inalterati i valori di sali minerali. Questo modello di consumo dell’acqua da bere permette di compiere una scelta di gran lunga più sostenibile dal punto di vista dell’inquinamento da plastica, considerando che il consumo di bevande in bottiglia impatta sull’ambiente fino a 300 volte in più rispetto a quello di bevande erogate e che la stima di consumo di acqua in bottiglia per una singola famiglia è di 1.080 bottiglie all’anno, ovvero 238 kg di CO2. Inoltre, grazie alla comodità di un impianto casalingo, rende la dispensa più libera e alleggerisce la spesa.
La soluzione si inserisce perfettamente nel concetto di Smart Home 5.0, nato dal modello della “Società 5.0” teorizzato dalla Professoressa Yuko Harayama e testato dal Governo giapponese nell’ambito del “5th Science and Technology Basic Plan”: una società dell’informazione, con al centro il benessere dei suoi cittadini, in grado di integrare i dati, le informazioni e le tecnologie più all’avanguardia per generare valore pubblico per tutte le fasce della popolazione”.
“Il 95% del consumo di bevande nel mondo avviene oggi attraverso il single use pack: bottiglia o lattina. Questa modalità, considerando anche l’aumento della popolazione, non è più sostenibile, soprattutto quando parliamo di acqua – ha dichiarato Mauro Gallavotti, CEO Gruppo Celli. Non si tratta solo della dispersione della plastica nell’ambiente, ma di carbon-foot-print e water-foot-print totali, che rendono l’impatto ambientale del consumo di bevande in bottiglia fino a 300 volte superiore rispetto a quello che si verifica attraverso sistemi di erogazione. Per cambiare un modello così insostenibile è necessario da un lato lavorare sull’innovazione, per offrire soluzioni di erogazione avanzate volte a rendere l’esperienza di consumo più appagante, e dall’altro creare una cultura di consumo più responsabile e consapevole”.
Durante l’evento è stato presentato il Position Paper realizzato da The European House – Ambrosetti, con il supporto del Gruppo Celli “Smart Home 5.0: Analisi economiche, sociali e ambientali dell’installazione degli erogatori di acqua di negli edifici residenziali italiani”, che fa una fotografia esaustiva e abbastanza preoccupante della situazione del nostro Paese in termini di consumo d’acqua. L’Italia è seconda in Europa per prelievi di acqua ad uso potabile (153 m3 annui pro-capite, il doppio della media europea) e, nonostante l’acqua di rete sia tra le migliori a livello globale, 1° Paese al mondo per consumi di acqua minerale in bottiglia, con 8 miliardi di bottiglie di plastica consumate ogni anno, di cui solo un terzo riciclabile.
Alla fine di ogni dimensione di sostenibilità (economica, sociale e ambientale), è stato qualificato il contributo dell’installazione di erogatori di acqua di rete, che impatta su ben 11 dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Se in tutti i condomini d’Italia fossero installati erogatori di acqua di rete, le famiglie risparmierebbero complessivamente 966 milioni di euro all’anno. Di questi, il 22% (211 milioni di euro) sarebbe generato solo in Lombardia, grazie all’elevata concentrazione di condomini di grandi dimensioni nella Regione.
Inoltre, usufruendo dell’acqua di rete, l’ambiente beneficerebbe dell’impatto da riduzione di rifiuti in plastica (138.000 tonnellate in meno, per un risparmio della Pubblica Amministrazione pari a 48 milioni di euro), della riduzione delle emissioni di gas serra fino a 1 milione di tonnellate di CO2 equivalente al ciclo di vita delle bottiglie di acqua minerale, con una riduzione dei costi sociali per un valore fino a 228 milioni di euro, e l’economia godrebbe di un calo del costo di gestione dei rifiuti, con un risparmio di quasi 50 milioni di euro. Infine, la produzione di erogatori di acqua che attiva filiere di fornitura e subfornitura, genera un impatto indiretto e indotto rilevante sull’occupazione e sugli investimenti e crea competenze ed elevata specializzazione a supporto del crescente tasso di connettività e digitalizzazione.
“Gli erogatori di acqua di rete rappresentano un pilastro chiave della nuova “Smart Home 5.0”, promuovendo un consumo più responsabile e consapevole della risorsa acqua, fondamentale in un Paese fortemente idrovoro, e valorizzando al tempo stesso la qualità dell’acqua di rete – ha dichiarato Lorenzo Tavazzi, Partner e responsabile dell’area scenari e Intelligence The European House-Ambrosetti. I risultati del modello di analisi indicano che installare un erogatore di acqua di rete in tutti i condomini italiani comporterebbe un risparmio annuo di 1 miliardo di euro per il Paese, pari a 123 euro per famiglia. Gli erogatori di acqua di rete consentono di generare significativi benefici anche dal punto di vista ambientale, come la riduzione dei rifiuti, del loro costo di gestione, delle emissioni di CO2 e dell’acqua consumata. A titolo d’esempio, basti pensare che gli erogatori permetterebbero di risparmiare 1 milione di tonnellate di CO2 equivalente, il 3% di tutte le emissioni industriali italiane, e 36,5 miliardi di litri di acqua, il 2% del totale dei consumi di acqua potabile pro-capite all’anno.”
È intervenuta anche la campionessa di sci Federica Brignone che, da sempre attenta al rispetto dell’ambiente, dedica il suo tempo libero a richiamare l’attenzione pubblica sull’importante tema dell’inquinamento del mare e dell’acqua in ogni sua forma con il suo progetto “Traiettorie Liquide”, sostenuto nella quarta traiettoria da Acqua Alma e dal Gruppo Celli.
“Sono rimasta molto colpita e sorpresa nell’apprendere che nonostante l’acqua di rete italiana sia tra le migliori a livello globale, siamo il primo Paese al mondo per consumi di acqua minerale in bottiglia. Quando sono fuori casa per gare o allenamenti cerco di utilizzare il meno possibile bottiglie di plastica, ricaricando la mia Acqua Alma Smart Bottle, e se sono a casa ho il piacere di bere acqua gasata e naturale erogata dall’impianto Celli installato nella mia cucina – ha commentato Federica Brignone. È stato un piacere presentare la quarta fase del mio progetto “Traiettorie Liquide” e avere al mio fianco Mauro Gallavotti e il team di Celli, che ringrazio per il supporto. In questa nuova traiettoria ho voluto raccontare la condizione di collasso, dovuto all’inquinamento, che stanno vivendo i ghiacciai del pianeta. Sono salita allo Stelvio sul ghiacciaio vallivo dei Forni, il secondo più grande d’Italia: uno scenario straordinario e di grande bellezza, ma messo a durissima prova dalle azioni dell’uomo. Mi ha ferita e rattristata constatare che uno dei più grandi ghiacciai d’Europa si trova in una situazione così drammatica, dovuta all’innalzamento delle temperature provocate dai gas serra e dal darkening, cioè lo scurimento causato da inquinamento industriale, fuliggine degli incendi, detriti, polveri e plastica. A fianco di Acqua Alma – ha proseguito la Brignone – continuerò a lavorare per sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i bambini che sono i nostri migliori alleati perché comprendono molto bene l’importanza del problema e spronano gli adulti a comportarsi in modo più rispettoso. I miei genitori mi hanno insegnato fin da piccola a non inquinare e quando andavamo sia in spiaggia che sui sentieri di montagna mi invitavano a raccogliere i rifiuti prodotti e gettarli negli appositi contenitori per la raccolta differenziata. Le persone non si rendono conto che anche un gesto distratto non fa altro che peggiorare una situazione già critica”.
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